28 ottobre 2005

galere


LIBERI TUTTI
TUTTI LIBERI

27 ottobre 2005

La polizia ha caricato!

Securitè-Libertè

 Posted by Picasa

26 ottobre 2005

Bologna è solo il buco del culo del mondo


Stop! Stop! Stop! Stop al panico

Stop! Stop! Stop! Stop al panico...

Stop! Stop! Stop! Stop al panico...

Stop! Stop! Stop! Stop al panico...

Apri la mente, scuotila per capire

non c'è ragione, non aspettare di morire,

scopri l'inganno, il piano per impaurire,

una città segnata dal dolore... Scegli!

il modo giusto per cancellare

questo panico che vogliono far crescere

cerca di capire bene cosa voglio di-di-di DIRE!

C'è qualcuno che ci vuol far morire

prima che nel corpo, nell'anima, nel cuore

e qualcun'altro che sa cosa fare

perché è il momento buono per approfittare

de-della paura costruita col fucile

pronti come avvoltoi per colpire

radere al suolo, chiudere sgomberare

centri sociali e case occupate... CHIARU!

Bologna anche questa volta Bologna

rossa di vergogna e sangue non sogna più

anni e anni di cazzate tipo "isola felice"

non han fatto che danni...

Bologna è solo il buco del culo del mondo,

c'è chi ha avuto, ha avuto e chi ha dato e va fondo

c'è chi "vive" nove in una stanza, chi incassa,

chi vive da schiavo, chi intasca tangenti, chi spaccia:

questa è l'altra faccia della medaglia

e qui di nuovo i mandanti nascosti e la tensione,

la diffidenza, la divisione cade l'illusione, cade, cade in un agguato:

pioggia di piombo, sangue sul selciato, ma come per piazza Fontana,

sono io la bestia e non qui figli di puttana...

Stop! Stop! Stop! Stop al panico...

Stop! Stop! Stop! Stop al panico...

Stop! Stop! Stop! Stop al panico...

Stop! Stop! Stop! Stop al panico...

Stop al panico, la mia posizione:

è una mossa pura e semplice di controinformazione

non si parli, non si scriva di un Bronx rinato... Un episodio isolato?

Lì fuori non c'è una belva furiosa uscita nella notte

da una tana misteriosa:

il mistero è risolto, l'incomodo è tolto,

abbiamo foto e nomi dei mandanti senza volto.

Pagine e pagine di allarmismi letali,

di scuse, cordogli, ipotesi tutte uguali

a cui sfugge di nuovo la connessione sicura

la connessione c'è... è la paura!

Dura da tempo come il granito,

il momento di scalfirla non è ancora finito

non sciupare parole e falsi rimpianti

tre in una volta non son poi così tanti!

Panico sei tu, che giudichi e scegli,

le tue vittime i tuoi facili bersagli

NO! È un prezzo che non posso pagare,

mettilo nel culo quel dito inquisitore.

Sono sempre in piedi, reagisco ai tuoi colpi,

l'ipocrisia colpisce quando ti volti

con sgomberi infami che non soffocano l'azione:

è il panico che crea giustificazione.

Panico, nelle strade tra la gente,

guardami in faccia, usa la tua mente,

per sciogliere le reti gettate su chi muore,

sull'ennesima casa che sarà da demolire.

Ascolta! Il vero assassino è chi manovra

i tuoi pensieri, le tue lacrime

non basta celebrare il dolore...

Guardati intorno è inutile sognare!!!

Stop! Stop! Stop! Stop al panico...

Stop! Stop! Stop! Stop al panico...

Stop! Stop! Stop! Stop al panico...

Stop! Stop! Stop! Stop al panico...

Hai ascoltato i fatti, senza omissis Attenzione!

Il panico fa comodo a chi vuole tensione

pensaci cento, mille volte, pensaci bene bene,

mai ti senti sicuro, mai e questo che ti si chiede

hai l'indice puntato su chi? O sei indicato?

Segno che ci sei cascato!

Questo è lo scopo del gioco nascosto

non ci è dato sapere chi l'ha inventato

ma chi vince o chi perde è una questione di pelle

o di razza, cultura: è una fregatura!

Perché un vecchio gioco e nostalgia,

è il manganello della polizia... (speciale)

È una strategia, chi ha capito ha capito.

Usa la testa, mostragli il dito!

Violenza, violenza genera violenza

stop al panico-panico:

uniti è una potenza!!!

Stop! Stop! Stop! Stop al panico...

Stop! Stop! Stop! Stop al panico...

Stop! Stop! Stop! Stop al panico...

Stop! Stop! Stop! Stop al panico...


Stop al panico - isola posse all star

24 ottobre 2005

Un uomo che ha vissuto


Signori,

ora sapete chi sono: un ribelle che vive del frutto dei suoi furti. Inoltre, ho incendiato diversi palazzi e ho difeso la mia libertà contro l'aggressione di agenti del potere. Ho messo a nudo tutta la mia esistenza di lotta; la sottopongo alla vostra intelligenza come un problema. Non riconosco a nessuno il diritto di giudicarmi, non imploro né perdono né indulgenza. Non prego quelli che odio e che disprezzo. Voi siete i più forti; disponete di me come volete. Mandatemi al bagno penale o al patibolo, poco importa. Ma prima di separarci, lasciate che vi dica un'ultima parola (...)
Voi chiamate un uomo ladro e bandito, applicate contro di lui i rigori della legge senza chiedervi se egli poteva essere altro. S'è mai veduto un possidente farsi svaligiatore? Confesso di non conoscerne. Ma io, che non sono possidente né benestante, che non sono altro che un uomo che possiede le sue braccia e il suo cervello per assicurarsi di che vivere, io ho dovuto tenere un 'altra condotta. La società non mi accordava che tre vie di esistenza: il lavoro, la mendicità il furto. Il lavoro, ben lungi dal ripugnarmi, mi piaceva. L'uomo non può nemmeno fare a meno di lavorare; i suoi muscoli, il suo cervello, hanno una somma di energie da dispensare. Quel che mi ha fatto ripugnare è sudare sangue, e linfa per l'elemosina d'un salario, è creare delle ricchezze di cui sarei stato depredato. Insomma, m'ha fatto ripugnanza darmi alla prostituzione del lavoro. La mendicità è l'avvilimento, la negazione di ogni dignità. Ogni uomo ha diritto al banchetto della vita.
Il diritto di vivere non si mendica, lo si prende.
II furto è la restituzione, la ripresa di possesso. Piuttosto che esser rinchiuso in un'officina come in un penitenziario, piuttosto che mendicare ciò cui avevo diritto, ho preferito rivoltarmi e combattere palmo a palmo i miei nemici facendo la guerra ai ricchi, attaccando i loro beni. Certo, capisco che avreste preferito soggiacessi alle vostre leggi, che come operaio docile e infrollito creassi ricchezza in cambio d'un salario irrisorio e che, col corpo consumato e il cervello inebetito, me ne andassi a crepare all'angolo d'una strada. In quel caso non mi chiamereste "bandito cinico", ma "onesto operaio". Con blandizie mi avreste perfino premiato con la medaglia del lavoro. I preti promettono un paradiso a quelli che riescono ad abbindolare; voi siete meno astratti, voi promettete loro della carta straccia.
Vi ringrazio molto per tanta bontà, per tanta gratitudine, Signori! Preferisco essere un cinico cosciente dei suoi diritti che un automa, una cariatide!
Da quando sono entrato in possesso della mia coscienza, mi sono dedicato al furto senza alcuno scrupolo. Non ho niente a che fare colla vostra pseudo-morale che esalta il rispetto della proprietà come una virtù, mentre non esistono ladri peggiori dei proprietari.
Ritenetevi fortunati, Signori, che questo pregiudizio abbia messo radici nel popolo, perché è lui il vostro gendarme migliore. Conoscendo l'impotenza della legge o, per meglio dire, della forza, ne avete fatto il più sicuro dei vostri protettori. Ma state attenti, tutto finisce. Tutto ciò che è costruito, edificato colla forza e l'astuzia, forza e astuzia possono demolire.
Il popolo progredisce ogni giorno. Non vedete che, consci di queste verità, consapevoli dei loro diritti, tutti i morti di fame, tutti i pezzenti, insomma tutte le vostre vittime, s'armano di grimaldello, vibrano l'assalto alle vostre case per riprendere le ricchezze che essi han creato e che voi avete loro rubato? Credete che sarebbero più infelici? Io son convinto del contrario. Se ci riflettessero meglio, preferirebbero correre qualunque rischio piuttosto che ingrassarvi gemendo nella miseria. La prigione... Il penitenziario... Il patibolo, si dirà! Ma cosa sono tali prospettive in confronto a una vita bestiale, fatta di ogni sofferenza? Il minatore che strappa il suo pane alle viscere della terra, senza mai vedere la luce del sole, può morire da un momento all'altro, vittima d'una esplosione di grisù: il conciatetti che vaga per i tetti può cadere e ridursi in briciole; il marinaio conosce il giorno in cui parte, ma ignora se ritornerà in porto. Un gran numero di altri lavoratori contrae malattie fatali nell'esercizio del proprio mestiere, si sfinisce, s'avvelena, si uccide per creare per voi; perfino i gendarmi, i poliziotti vostri servi che, per un asso da rosicchiare che tirate loro, trovano a volte la morte nella lotta che intraprendono contro i vostri nemici.

Cocciuti nel vostro egoismo meschino, rimanete scettici nei confronti di questa prospettiva, vero? Il popolo ha paura, sembrate dire. Noi lo governiamo col terrore della repressione; se grida, lo getteremo in prigione; se brontola, lo deporteremo al bagno penale; se passa all'azione, lo ghigliottineremo! Calcolo errato, Signori, credetemi. Le pene che infliggete non sono un rimedio contro i gesti di rivolta. La repressione, anziché un rimedio o un palliativo, non è che un aggravamento del male.
Le misure coercitive non possono che seminare odio e vendetta. È un ciclo fatale. Del resto, da quando tagliate le teste, da quando gremite le prigioni e i bagni penali, avete forse impedito all'odio di manifestarsi? Parlate. Rispondete! I fatti dimostrano la vostra impotenza. Da parte mia, sapevo per certo che il mio comportamento non poteva aver altro sbocco che il bagno penale o il patibolo. Vedete bene che non è stato questo a impedirmi di agire. Se mi sono dedicato al furto, non è una questione di guadagno, di lucro, ma una questione di principio, di diritto. Ho preferito conservare la mia libertà, la mia indipendenza, la mia dignità di uomo piuttosto che essere creatore della fortuna d'un padrone. In termini più banali, senza eufemismi, ho preferito essere ladro che derubato.
Certo, anch'io disapprovo che un uomo s'appropri colla forza o coll'astuzia del frutto della fatica altrui. Ma è proprio per questo che ho fatto la guerra ai ricchi, ladri dei beni dei poveri. Anch'io vorrei vivere in una società da cui il furto fosse bandito. Io non approvo il furto e non l'ho utilizzato che come mezzo di rivolta in grado di combattere il più iniquo di tutti i furti: la proprietà privata.
Per distruggere una conseguenza, bisogna prima distruggere la causa. Se esiste il furto, è solo perché c'è abbondanza da una parte e penuria dall'altra, perché tutto appartiene solo ad alcuni. La lotta scomparirà solo quando gli uomini metteranno in comune le loro gioie e le loro pene, il loro lavoro e la loro ricchezza, solo quando tutto apparterrà a tutti.
Anarchico rivoluzionario, io ho fatto la mia rivoluzione, l'Anarchia verrà!<>

Marius Jacob

Questo uomo MARIUS JACOB è stato un ladro anarchico dalla vita incredibile e anche lo stesso uomo che ha ispirato Maurice Leblanc il creatore di lupin.

Non ci sono parole per descrivere cosa ha passato questo uomo nella sua vita.
Vi consiglio questo libro

Bernard Thomas Jacob Alexandre Marius, detto Escande, detto Attila, detto Georges, detto Bonnet, detto Féran, detto Duro a morire, detto Il ladro, ed.
Anarchismo, 1989 (trad. di Melina Di Marca)

19 ottobre 2005

Ape car

Com'è divertente andare in giro con l'apecar
su e giù per le contrade, i cartoni a raccattar
Ho passato mezza vita sopra un'apecar
da quando ero bambino, insieme a mio papà

Su e giù con l'apecar, la vita è tutta qua
su e giù con l'apecar, la vita è tutta qua


Se guardi con attenzione nella spazzatura
ci sono molte cose di ottima fattura
Radioline, sedie, tavolini e biancheria
cose che stranamente la gente butta via

Buttano le cose che bastava riparare
chissà perchè..... chissà perchè!?
Buttano le cose per poterle ricomprare
chissà perchè? chissà perchè ?

Su e giù con l'apecar, la vita è tutta qua
su e giù con l'apecar, la vita è tutta qua


Poi una sera in via Leopardi cercavo merce nei quartieri signorili
vidi qualcosa di strano tra i bidoni, qualcosa si muoveva tra i
cartoni
Io mi avvicino di soppiatto e resto lì esterrefatto
non era un gatto, non era un ratto, era un bambino appena fatto!!

Ma cosa cazzo avranno nella testa, mi domando,
vabbè buttare tutto, ma stiamo esagerando
Poi non me la sento di chiamar la polizia
di certo va a finire che è tutta colpa mia....

O forse è un altro dono dell'amica mia "munnezza"
tutto per me, tutto per me !!
Io prendo in braccio il bimbo e poi gli faccio una carezza
che bel bebè, il mio bebè!!

L'ho portato a casa ed è cresciuto a meraviglia
voi non ci crederete ma un poco m'assomiglia
Ora è grandicello e sta con me in attività
e adesso siamo in due.....sull'Apecar

Su e giù con l'Apecar, la vita è tutta qua
su e giù con l'Apecar, la vita è tutta qua..


18 ottobre 2005

Altro che Grillo e Luttazzi

L'idea è quella di fermare tutti i conflitti che sconvolgono il mondo.

Questo è l'inizio di questo articolo link

C'è un errore nell'articolo.

"La tregua olimpica" c'è già, da qualche tempo. Limitata solo a Torino ma c'è.
La tregua olimpica torinese consiste nel far star zitti tutti i dissidenti torinesi. Chi si piega alle olimpiadi, all'amministrazione comunale (vedi sindacati) se la passa tranquilla. Mentre chi non si piega chi non sta zitto viene fatto tacere con i manganelli, con i fascisti, con gli sgombri.

Probabilmente fini intendeva questo quando dice di voler far cessare ogni conflitto per 16 giorni.
Stiano tutti zitti! e chi non tace venga fatto tacere.


Con che faccia dicono queste cose? Propone la sospensione per sedici giorni dei conflitti nel mondo. Al 17 giorno tutti a scannarsi come prima. Stop and go dei conflitti per 16 giorni. Grasse risate.

Ma vi immaginate un blog simile a quello di grillo o luttazzi, ma fatto dai vari fini, berluscni, prodi, fassino ecc... Risate assicurate.

Fini a zelig!!!!

CORTEO NAZIONALE
TORINO - SABATO 22 OTTOBRE 2005 ore 14 corso giulio cesare (stazione Torino - Ceres)
SENZA TREGUA CONTRO SGOMBERI E CITTA’ GALERE




14 ottobre 2005

Il nuovo incubo

Una minacia globale sta incombendo sull'europa e sul mondo intero. Una minaccia contro cui l'intelligence non può far nulla. Una minaccia che non può essere prevista intercettando mail, telefonate, piccioni viaggiatori ecc.... Una minaccia che non si sa dove colpirà. Una minaccia per la quale non esiste esercitazione.
La minaccia è lui:


Gia dallo sguardo si capisce la pericolosità dell'esemplare.


Ci stanno rempiendo la testa con sto virus dei polli. Ma che é? Dobbiamo difenderci da cosa?
Da un virus!

Che virus? Un virus che non è stato isolato. Un virus che ha fatto forse 12 morti nel mondo (i morti vivevano in condizioni igeniche che definire pessime è eufemistico)

C'è il vaccino! Ma costa l'ira di dio.

Secondo me è una truffa, per distogiere l'attenzione da altre questioni, per spillare soldi alla gente e per spingere le massaie a comprare di nuovo la fiorentina e non la carne di pollo.

Leggete: tutto quello che sai è falso


13 ottobre 2005

Discorsi da bar

Discorsi da bar su Saddam Hussein,
per fortuna che questi non son soci miei
La vergogna che sento nel petto:
capire che il dolore degli altri a molti non fa più effetto

In televisione il clone dice “ok!”,
dichiara il ministro “Sono amici miei!”
La menzogna che viene alla luce
mi ricorda i tempi di mia nonna, i discorsi del duce

Il vento infuocato degli Alisei
mi inumidisce gli occhi come non vorrei
Una carogna di me non faranno
Devo sentire quel che è dentro me,
la mia enorme
rabbia

La famiglia Rossi - Discorsi da bar

Le cose cambiano

Ricordate Junio Valerio Borghese? Nella notte tra il 7 e l'8 dicembre del 1970 fù protagonista diun tentato golpe in italia. Appoggiato dai neo-fascisti da alti ufficiali dell'esercito con la complicità dei governanti del tempo (Giulio Andreotti per esempio) arrivò fin dentro il ministero degli interni, ma qualcosa o qualcuno fece cambiare idea a Borghese e tutto si fermò.

Com'era la situazione italiana in quel periodo?
Erano anni diversi da quelli di adesso. C'erano state le agitazioni studentesche del '68, piazza fontana nel 69, insomma l'opinione pubblica in italia aveva una coscienza. Non avrebbero mai permesso il ritorno al potere dei fascisti, men che meno con un golpe. Vedi ad esempio i fatti di Genova del 1960

Ma quelli erano altri tempi. Tempi che non ho vissuto ma che ho letto (in parte). Tempi in cui solo bombe e pistole erano usate per reprimere le lotte di lavoratori studenti e disagiati.

E oggi??


Oggi tanto e cambiato.

In questi giorni in parlamento stanno mettendo a segno un golpe istituzionale. Tutto alla luce del sole. Tutto sotto al nostro naso.
Lo hanno fatto con le leggi a personam, con le riforme della giustizia, della scuola e quelle costituzionali. E in questi giorni con la riforma elettorale

Il perchè di questa nuova legge elettorale?

A mio parere le cose sono leggermente diverse da come le raccontano i giornali.
La riforma elettorale passerà! Non servirà all'attuale maggioranza per perdere meno peggio alle prossime elezioni, ma bensì per vincere meglio.
Come potranno mai vincere??Sono spacciati dicono i giornali.
Intando mettendo in atto una politica repressiva contro qualsiasi forma di dissenso se non quella parlamentare. Creando mostri che non ci sono, per esempio l'immigrato terrorista. E facendo cagare addosso la gente con la paura dell'attentato.
La storia insegna che un atto terroristico (di qualsiasi matrice esso sia) sposta voti a destra (l'hanno fatto anche in spagna l'11 marzo del 2004 due giorni prima delle elezioni). La mia non vuole essere una malagurata profezia, ma è una ipotesi veritiera che questi terroristi cattivi e malvagi colpiscano l'italia, a caso in mezzo alla folla, a pochi mesi dalle elezioni. Chi ne gioverà?


Tutto questo più una legge elettorale che assicura una maggioranza schiacciante in parlamento ai vincitori delle elezioni il risultato è quello di un golpe. Dopo si potranno attuare tutte le riforme costituzionali che si vogliono a colpi di maggioranza.
Daltra parte la prima cosa che berlusconi ha detto dopo essere stato eletto è stata: Governeremo per 20 anni.

E l'opposizione che fa??
Nulla! Prima annunciano che nn parteciperanno ai lavori parlamentari riguardo alla legge elettorale annunciata come se fosse la secessione dell'aventino. E poi stanno li a votare no e a sventolare i foglietti di carta!
Questi ci massacrano nelle piazze, ci sbattono nelle galere ci affamano e loro sventolano i foglietti? Ma chi li ha votati? sia gliuni che gli altri.

I sindacati confederali che fanno?L'italia si sta affamando e loro fanno 4 ore di sciopero?Ke kazzo contano 4 misere ore di sciopero??bah!

Ma siamo in democrazia no? Se tutto funzionasse bene il popolo, i votanti potrebbero destituire il governo di turno. Kazzarola chi li ha messi la deve poter avere la possibilità di correggere suoi eventuali errori. Perchè anche se non c'è scritto da nessuna parte che gli elettori possano chiedere la destituzione del governo nessuno fa niente? Siamo assopiti, narcotizati, la coscienza pubblica non esiste più. Uccisa dalla TV.

Ragazzi qua tira una brutta aria. Un'aria nera, densa di tristezza, miseria e repressione.

12 ottobre 2005

Mama nonmama

Vedo stelle soltanto se l'oroscopo è gentile
ma mi sembra sera buona per comprare fiori da cortile.
Gioco a mama nonmama, non sono di compagnia,
chiedo alla nuova luna la luce per guardare il buio con fantasia
Dove corre la gente nella bocca del destino
regalando la sua mente al potere più vicino...

Non so dove sto andando ma so che ci sto andando
cammino contromano cieco e sordo al richiamo
della voce del padrone, della pubblica opinione
Non so dove sto andando ma so che ci sto andando
ma so che ci sto andando

La mia pelle soltanto nelle braccia di un amore
mai sbiadita in una divisa o in un campo a fare il girasole.
Fermati viso bianco la storia ricorderà la mano che semina il grano,
non quella dell' avidità

Non so dove sto andando ma so che ci sto andando
cammino contromano cieco e sordo al richiamo
delle facili occasioni, delle pene, dei perdoni
Non so dove sto andando ma so che ci sto andando
non so dove sto andando ma so che ci sto andando
ma so che ci sto andando

Bandabardò - Mama nonmama

11 ottobre 2005

Bombarolo



Chi va dicendo in giro
che odio il mio lavoro
non sa con quanto amore
mi dedico al tritolo,
è quasi indipendente
ancora poche ore
poi gli darò la voce
il detonatore.

Il mio Pinocchio fragile
parente artigianale
di ordigni costruiti
su scala industriale
di me non fara mai
un cavaliere del lavoro,
io son d'un 'altra razza,
son bombarolo.

Nel scendere le scale
ci metto più attenzione,
sarebbe imperdonabile
giustiziarmi sul portone
proprio nel giorno in cui
la decisione è mia
sulla condanna a morte
o l'amnistia.

Per strada tante facce
non hanno un bel colore,
qui chi non terrorizza
si ammala di terrore,
c'è chi aspetta la pioggia
per non piangere da solo,
io son d'un altro avviso,
son bombarolo.

Intellettuali d'oggi
idioti di domani
ridatemi il cervello
che basta alle mie mani,
profeti molto acrobati
della rivoluzione
oggi farò da me
senza lezione.

Vi scoverò i nemici
per voi così distanti
e dopo averli uccisi
sarò fra i latitanti
ma finché li cerco io
i latitanti sono loro,
ho scelto un'altra scuola,
son bombarolo.

Potere troppe volte
delegato ad altre mani,
sganciato e restituitoci
dai tuoi aeroplani,
io vengo a restituirti
un po' del tuo terrore
del tuo disordine
del tuo rumore.

Così pensava forte
un trentenne disperato,
se non del tutto giusto
quasi niente sbagliato,
cercando il luogo idoneo
adatto al suo tritolo,
insomma il posto degno
d'un bombarolo.

C'è chi lo vide ridere
davanti al Parlamento
aspettando l'esplosione
che provasse il suo talento,
c'è chi lo vide piangere
un torrente di vocali
vedendo esplodere
un chiosco di giornali.

Ma ciò che lo ferì
profondamente nell'orgoglio
fu l'immagine di lei
che si sporgeva da ogni foglio
lontana dal ridicolo
in cui lo lasciò solo,
ma in prima pagina
col bombarolo.

Fabrizio De Andrè - Bombarolo

Cose che non ho

Forse é così, io vivo fuori tempo;
é vero ciò che sento sotto pelle,
é come una costante sensazione di
mancata appartenenza
che suona e vedo le tue mani
allontanarsi alla deriva delle

cose che non ho,
cose che non avrei potuto avere mai,
e cose che non so,
le cose che non ho
sono ciò che sono e non chiedono scusa.

Forse é perché sorrido fuori tempo,
non riesco ad adattarmi e galleggiare,
perso dentro guai di cui non
provo neanche più a trovare un senso,
ti cerco e vedo le tue mani
allontanarsi alla deriva delle

cose che non ho,
cose che non avrei potuto avere mai,
e cose che non so,
le cose che non ho
Guardale a fondo non cerco una scusa.

Ma non rinuncerò ai miei relitti, alle mie cose che non ho
e non le tradirò - cose che so
Non dimenticherò la nostra strada e ciò che siamo,
questo no non credo cambierò - cose che so -

cose che non ho,
cose che non avrei potuto avere mai,
e cose che non so,
le cose che non ho
sono ciò che sono e non chiedono scusa.

Subsonica-Cose che non ho

07 ottobre 2005

Fanculo

E' iniziata la campagna elettorale. Da che lo si capisce? Dal semplice fatto che i vari esponenti politici corteggiano fasce di cittadini per accaparrassi la loro crocetta in cabina elettorale.
A destra azzerano l'ici per i preti a sinistra si aprono alle coppie di fatto.

Leggete questo articolo su repubblica.it (link).

Tutti conoscono le condizioni in cui gravano i cpt: maltrattamenti, negazione dei diritti umani, negazione del diritto d'asilo ecc...
Insomma non tira una bella aria dentro ai cpt (non solo quello di lampedusa, ma in tutti i cpt italiani).

Ma questo chi lo dice? Lo dico io? Sono cazzate?
Lo dice pacelink Amnesty international medici senza frontiere e la lista potrebbe continuare (se vi interessa documentatevi).

E ora che inizia la campagna elettorale questi politici di sinistra si scandalizzano leggendo il reportage de L'espresso che denuncia le condizioni inumane di questi, che di fatto sono, lager di stato.

Cosicchè io povero rincoglionito dalla tv con idee sinistroide pensi: "Ma guarda un po, a questi gli stanno a cuore gli immigrati. Mmmm anche a me stanno a cuore gli immigrati. Dai, alle prossime elezioni gli do la mia crocetta, anzi gliela do già alle primarie."

Però questo non lo penso, e mi faccio domande e mi rispondo grazie a internet.

Chi è stato quel genio di uomo che ha inventato i cpt?
L'ultimo governo di "centro-sinistra" con la legge detta "Turco Napolitano".

Ma dove kazzo eravate? Quando la legge è stata votata dove eravate? Quando gli immigrati e non sono scesi in piazza per dirvi che non erano d'accordo con quello che facevate dove eravate?Quando immigrati e non solo sono scesi in piazza per manifestare il dissenso contro l'istituzione dei cpt?

E ora che hanno bisogno di crocette fanno gli scandalizzati?! Fanno i ben pensanti? I premurosi?

Volete le mie crocette? Mai ne a voi ne a nessun' altro!


06 ottobre 2005

Tempo

Il tempo, secondo il dizionario, è la successione illimitata dei fatti e degli eventi umani; ovvero la durata delle cose, distinta e misurata in periodi.Se la vita fosse un contenitore, conterrebbe tempo; il tempo quindi è l'unità di misura della nostra vita.
Avete mai provato a chiedervi come impiega il tempo l'essere umano occidentale medio? Si alza presto, corre subito a lavoro, torna a casa per cena, guarda la TV, va a letto presto, per poi ricominciare il ciclo la mattina seguente.
Il tutto si svolge a velocità folle: di corsa la mattina, per arrivare in tempo al lavoro; il lavoro, ritmi estunuanti per produrre il più possibile; a pranzo, fastfood per guadagnare tempo.
Quanto tempo dunque rimane per sè? Intendiamo tempo per amare, conoscere gente, coltivare i propri interessi, insomma, per vivere?
La risposta la conosciamo tutti, sta scritta negli occhi di tutte le donne e di tutti gli uomini che vivono in questa parte di mondo. E' come se tutti noi fossimo rinchiusi in un vagone che corre a velocità folle senza una meta ben precisa; suo unico sciopo è viaggiare sempre più veloce, i binari sui quale corre sono il sistema sociale nel quale viviamo.
Se dunque la velocità, la fretta, la corsa sono la quintaessenza di questo sistema, allora noi preferiamo la lentezza, perchè il cuore batte a sessanta battiti al minuto, e nessuno può andare più veloce del proprio cuore senza perdere la propria umanità.
Aiutateci a fermare il tempo, riprendiamoci la vita, prendiamoci tempo, tempo, tempo.

Da Sanacore (1995) degli almamegretta


Linea di confine


L'uomo finisce dove comincia il soldato

05 ottobre 2005

Ipocrisia

«è peccato votare i candidati politici che ammettono leggi a favore dell'aborto». Queste sono le parole pronunciate da: William Joseph Levada, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede (l'ex ufficio dell'inquisizione).

Ognuno è libero di pensare quello che vuole, soprattutto su temi delicati come l'aborto.

Un dubbio mi sorge: E' più peccato votare politici favorevoli all'esportazione massiva di democrazia (vedi Iraq), ai lager di stato (cpt) o votare politici favorevoli all'aborto?
La vita, che sia di un feto, di un uomo iracheno, di di un immigrato non ha lo stesso valore? Quindi dovrebbe essere peccato in ugual misura.
Chi ha votato a destra si confessi, ma anche chi ha votato a sinistra (vedi Kossovo).

A me sto discorso puzza tanto di ipocrisia eclesiastica.