09 marzo 2006

Vi stupriamo come in bosnia

GENOVA «Gli agenti, dalla finestra della cella, ci insultavano: "puttane", "troie", "ora vi scopiamo tutte"». C.G. è una genovese di venticinque anni, arrestata nella tarda serata del venerdì 20 luglio 2001. La sua deposizione porta alla luce tutto il repertorio di insulti e umiliazioni a sfondo sessuale subito dalle ragazze durante la loro permanenza a Bolzaneto, e con esso il clima di becero machismo presente nella caserma. Poco prima Marco Persico, il primo teste della giornata, ricorda qualcosa di analogo: alle ragazze all'interno di una cella gli agenti urlano «che le avrebbero dovute stuprare come in Bosnia». Le minacce di stupro, subite da molte vittime, sono sottolineate dai pm: nella propria memoria ritengono che questi e altri atteggiamenti «come in ogni caso di tortura» avvennero grazie all'impunità percepita, «ovvero quel meccanismo fatto di omissioni per cui i responsabili non vengono puniti e le vittime terrorizzate hanno paura di denunciare i maltrattamenti subiti».

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Evidentemente il 20 luglio 2001 non era la festa delle donne...
Evidentemente c'è ancora molto da lavorare...


ATTENZIONE!! IL POTERE NUOCE GRAVEMENTE ALLA SALUTE. NON INIZIARE.